Le pitture termoriflettenti
Rappresentano un’ottima soluzione per il contenimento energetico degli edifici. Hanno la caratteristica di respingere, con percentuali piuttosto elevate, l’irradiazione solare, diventando così, sempre più utilizzate in sede di ristrutturazione energetica di un edificio.
Le ricerche su questi prodotti hanno dimostrato come le pitture termoriflettenti conferiscano all’edificio una funzione attiva per il risparmio energetico ; inoltre con un solo prodotto si ottengono due risultati: il primo è quello di finitura del rivestimento esterno e il secondo è quello di coadiuvare la struttura alla capacità energetica.
L’utilizzo delle vernici termoriflettenti, appare sempre più vantaggioso, poiché con un unico prodotto si possono avere più funzioni e campi di intervento riducendo in questo modo il tempo necessario per l’esecuzione dei vari processi edilizi. Il primo vantaggio è indubbiamente la riduzione della temperatura superficiale. Questa riduzione si ottiene perché queste pitture a base di polimeri e additivi speciali, hanno la capacità di ridurre la temperatura sia interna che esterna, riflettendo la luce e di conseguenza il calore. Le loro applicazioni su quelle superfici particolarmente esposte a irraggiamento solare, permettono alla pittura di agire come barriera ai raggi UV.
Campo di applicazione
Il campo di applicazione delle pitture termoriflettenti è piuttosto ampio: coperture piane come rivestimento di manti bituminosi, coperture in lamiera, superfici inclinate e verticali, tegole e coppi, opere murarie esterne, manti ed elementi in calcestruzzo.
I vantaggi delle pitture termo riflettenti
- Riduzione della temperatura della superficie di copertura.
- Riduzione dei costi per la climatizzazione estiva.
- Migliore comfort abitativo, in particolare per l’ultimo piano.
- Riduzione delle oscillazioni della temperatura giorno/notte e temperature stagionali.
- Aumento del rendimento dei moduli fotovoltaici posti in copertura.
- Soluzione di facile applicazione ed economica.
- Protezione dai raggi U.V. e allungamento notevole della vita dell’impermeabilizzazione.
COOL ROOF – tetto freddo
Con il termine anglosassone “Cool Roof” si identifica una classe di prodotti per l’efficienza energetica in edilizia caratterizzato da elevata riflettenza solare in regime estivo ed elevata emissività termica.
La riflettenza solare è il parametro che identifica la capacità di una superfice di riflettere l’energia dei raggi solari UV che incide su di essa.
L’emissività termica è la proprietà che quantifica la capacità di una superficie ad assorbire energia e poi ad emetterla sotto forma di onde elettromagnetiche nello spettro della radiazione infrarossa termica.
Il problema è particolarmente avvertito negli edifici con aria condizionata come in quelli senza, ad esempio le stalle dove gli animali sono esposti alla radiazione diretta proveniente dal tetto riscaldato dall’irraggiamento solare. Il cool-roof (tetto freddo) è una soluzione molto efficace al surriscaldamento estivo degli edifici, aumentando il benessere delle persone o degli animali in esso ospitati riducendo a zero i consumi di energia.
In mancanza di questo intervento la temperatura di sotto tetto può arrivare anche a 75° , con l’applicazione di questi prodotti cool-roof (tetto freddo) la temperatura massima scende a 45°. Un notevole abbattimento di 30°.
ALLEVAMENTI
Il benessere degli animali da allevamento è collegato alle temperature degli ambienti in cui vivono. In ambienti ove è presente nei periodi dei mesi caldi un’elevata temperatura, negli allevamenti con animali da lattazione e ovini hanno una produzione minore e un aumento di peso di peso.
Per i bovini in lattazione, ad esempio, la condizione di benessere termico risulta compresa nell’intervallo di temperatura tra -5 °C a 25°C. Se i valori di temperatura si allontanano dal range di comfort ambientale, lo stress aumenta in modo direttamente proporzionale all’allontanamento da tale intervallo. Ciò comporta l’attivazione di meccanismi di autodifesa, quali variazioni di metabolismo, di attività muscolare, di diminuzione della quantità di cibo ingerito e di produttività. L’eccesso di temperatura corporea altera e peggiora le funzioni di cellule e tessuti del sistema riproduttore ed è una delle principali cause della diminuzione del tasso di concepimento nei mesi estivi.
La produzione di latte ha un valore di soglia critico a cui attribuire l’inizio dello stress ambientale. Si comincia ad associare una diminuzione della produzione di latte a circa 24C° e 65% di umidità.
È stato dimostrato che per ogni aumento di queste 2 variabili corrisponde un calo in percentuale di latte giornaliero quantificabile in circa il 2% per ogni gradiente d’aumento. Il clima percepito dai bovini all’interno delle stalle è notevolmente influenzato dall’irraggiamento proveniente dalle coperture surriscaldate dei ricoveri sotto l’effetto dei raggi del sole.
Inoltre, l’umidità relativa locale risulta drasticamente aumentata dall’evaporazione della frazione liquida degli escrementi e dalla presenza di molti animali in zone ristrette.
Facendo una stima molto prudente, si può ipotizzare che all’interno delle stalle si raggiungano temperature e umidità percepite dagli animali a volte eccessive rispetto ai valori ambientali estivi, innescando negli animali livelli di stress preoccupanti. In funzione di ciò, il calo della produzione giornaliera di latte durante i mesi estivi può arrivare a raggiungere il 20%.
Le conseguenze negative dello stress da caldo prolungano il loro effetto anche oltre i mesi estivi riducendo il tasso di concepimento fino al 30%. Lo stress estivo da calore risulta quindi particolarmente impattante sui bilanci economici degli allevamenti, sia in termini di riduzione diretta della produzione di latte che in termini indiretti di riduzione delle gravidanze delle bovine.