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Zola Pedrosa (BO)

Incapsulamento amianto completato

Preventivo troppo alto per la bonifica amianto del tetto?

Ecco l'alternativa economica e certificata

Luogo del cantiere: Zola Pedrosa (BO), Giugno 2022
Metri quadrati superficie da incapsulare: 5.900 mq 

Ciao e benvenuto sul nostro sito a leggere questa nuova storia di cantiere sulla bonifica di una copertura in eternit con la tecnica dell'incapsulamento amianto certificato.
Questo lavoro iniziato a fine Giugno 2022 a Zola Predosa, ha interessato una superficie in amianto pari a mq. 5900.
I proprietari dello stabile possedevano questo capannone da parecchi anni e quest'anno hanno deciso di affittarlo, ma il tetto in amianto era un problema per i potenziali affittuari.
In più correvano il rischio di ricevere una lettera dall'Asl, in quanto l'immobile si trova vicino a delle abitazioni civili e spesso queste lettere impongono azioni che devono essere intraprese nel giro di poco tempo.
Dopo il sopralluogo iniziale da parte del nostro tecnico e avere valutato le opzioni disponibili per la bonifica, il cliente ha optato per la soluzione dell'incapsulamento amianto certificato.

Questa tecnica di bonifica ha permesso al nostro cliente di:

• mettere in sicurezza la copertura da eventuali rilasci di fibre di amianto nell'aria;
• risparmiare circa il 50% in meno rispetto ad una rimozione con smaltimento amianto e rifacimento del tetto
• regolarizzare la posizione nei confronti dell'Asl
• e affittare lo stabile con più facilità

Dopo aver preso gli accordi contrattuali, il responsabile dei cantieri esegue un ulteriore sopralluogo dove si verificano le misure di sicurezza da adottare, il posizionamento delle attrezzature di cantiere e si pianifica il giorno dell'intervento con il cliente.
Ma prima di tutto occorre inviare la notifica all'Asl di competenza. A differenza di un intervento di rimozione e smaltimento amianto che ha tempi più lunghi, 30 giorni dall'invio del piano di lavoro, la notifica preliminare richiede solo 5 giorni di preavviso e poi si possono iniziare i lavori. Ma a queste pratiche burocratiche pensiamo noi; infatti è l'azienda esecutrice dell'intervento che deve provvedere alla comunicazione presso le Asl locali dove si eseguono i lavori.

L'intervento di bonifica

Questa è la copertura in amianto oggetto dei lavori. La posizione dell'immobile su strada pubblica ha reso necessario inviare la domanda al comune per l'occupazione del suolo pubblico per il posizionamento della piattaforma area con cestello molto grande e alta 32 mt. per eseguire le lavorazioni sulla parte del tetto a volta, la più alta.

Sul resto della copertura a due falde invece sono stati installati dei parapetti perimetrali lungo il bordo della copertura.

Spesso si sente in giro di aziende che promettono risparmi incredibili perché non usano il ponteggio per i lavori in copertura, ma per quanto ci riguarda noi lo abbiamo utilizzato in rarissimi casi e per esigenze specifiche e molto particolari. Normalmente si utilizzano altri sistemi di sicurezza come le piattaforme, i parapetti e i trabatelli di risalita, da valutare in base alle caratteristiche dell'edificio.
Le opere provvisionali e di sicurezza vanno sempre progettate e di conseguenza realizzate in base al tipo di intervento e alla tipologia del fabbricato; standardizzare questi sistemi di sicurezza è complicato e pericoloso nel nostro settore e i sopralluoghi preliminari hanno proprio questo obiettivo.

Ma torniamo al nostro tetto e all'incapsulamento #amianto che è stato eseguito.

Questo metodo di bonifica consiste nell'applicare sulle lastre in eternit delle guaine elastomeriche impermeabilizzanti in 4 fasi distinte.

I primi due cicli che vengono stesi sulla copertura sono dei primer: il primo è un penetrante, mentre il secondo è un consolidante. Questo primo passaggio ha due scopi fondamentali:

1) il primer penetrante serve per impregnare la matrice cementizia e bloccare le fibre che potrebbero disperdersi nell'ambiente;

2) il primer consolidante invece ha l'obiettivo di rinsaldare, compattare la miscela di cemento e amianto.

I successivi due cicli finali invece sono la posa del rivestimento impermeabilizzante ricoprente elastomerico all’acqua, colorato di due tonalità differenti. Questa fase assicura una protezione dai raggi UV, impermeabilizza e mantiene inalterate le sue caratteristiche di elasticità per molti anni.

Ogni singolo ciclo di posa deve rispettare determinati dosaggi, il QB, quanto basta, qui non si può applicare. Infatti per la stesura dei prodotti occorre rispettare la norma UNI 10686, ma questo te lo racconto la prossima volta.

Intanto queste sono le foto del lavoro finito. A fine lavori abbiamo rilasciato l’attestato di conformità, come prevede la normativa.

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